Un salto indietro nel tempo, l’incontro con un legionario Romano

        Un salto indietro nel tempo,

  l’incontro con un legionario Romano.

 

Il 29 aprile un’esperienza indimenticabile: un salto indietro nel tempo con il signor Gianni Pescara, appassionato studioso di storia, che ha accompagnato i ragazzi della prima media e della quinta primaria a conoscere l’esercito romano. E il signor Pescara si è rivelato come un vero e proprio “legionario”.

La nostra classe si è riempita di molti oggetti ricostruiti con grande maestria e precisione.

Un breve video per accendere la nostra immaginazione e poi dal vivo ecco cosa indossava un soldato: corazza, scudo, elmo, pugnale, spada e ai piedi i sandali, le caligole, con strisce di cuoio che arrivano al ginocchio.

 

I ragazzi sono molto sorpresi e coinvolti nell’esperienza, apprezzando gli oggetti e prendendo appunti sul loro quaderno: “Wow, che bello! Chissà a cosa serviva questo”.

Ecco la segmentata, un’arma letale, lo scudo imperiale, molto pesante e molto grande, su i 12 kg, e lo scudo repubblicano, più piccolo ma usato anche come arma da colpo; poi il pilum, la lunga lancia romana di legno. Durante una battaglia quest’arma non poteva essere utilizzata più di una volta, però alla fine si poteva riprendere ed era pronta per un nuovo uso. E ancora, la falcata antica, una spada del periodo monarchico a lama ricurva, tagliente sul lato concavo; infine la famosa  gladio, usata nel corpo a corpo.

 

Abbiamo così potuto rivivere la giornata di un legionario tra combattimenti, disciplina e gloria. Incredibile l’organizzazione precisa dell’esercito romano, con una gerarchia ben ordinata: la legione, che conteneva circa dai 4000 ai 6000 soldati, a loro volta suddivisi in 10 coorti, ogni coorte ripartita in 3 manipoli, ed ogni manipolo formato da 2 centurie, comandate da un centurione … insomma un ordine rigorosamente matematico.

Ma dove viveva un legionario? Dopo marce su marce, il meritato riposo nel castrum, l’accampamento fortificato, opera di ingegneria e architettura, di forma quadrata o rettangolare con all’interno due strade perpendicolari: il decumano (da est a ovest) e il cardo (da nord a sud). Disegno alla lavagna: ci accorgiamo che Chioggia ha proprio questa struttura: il Corso del Popolo intersecato da altre strade tra loro parallele. Origini romane? Probabilmente sì, ne parla anche uno storico latino, Plinio il Vecchio.

Infine all’opera per creare una cotta: con tanta pazienza il signor Pescara ci ha insegnato a mettere insieme uno dopo l’altro 5 anelli di metallo a formare una prima “cellula”. Quindi abbiamo unito insieme tutte queste parti e ne è uscita già una bella maglia!  Ma ci vorrà ancora del lavoro per completarla.

 

Grazie mille, legionario Gianni Pescara, per averci regalato questa giornata!

A presto, o come dicevano i romani … “Vide te mox!”

 

Classe prima media

 

 

 

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