GUARDANDO IL CIELO

Dopo aver letto in classe seconda il libro “Lucilla e il cacciatore di stelle”, avevo il desiderio di trasmettere ai bambini il fascino delle stelle che già il libro aveva provocato.

La loro immensità ci fa stare con il naso all’insù durante la notte di San Lorenzo per vederle cadere, provocando in noi e nei bambini un sacco di domande.

Lo stupore per il cielo stellato ha fatto crescere negli antichi, e via via fino agli scienziati moderni, una grande curiosità di conoscerlo, di capirlo e di studiarlo. Non solo gli scienziati, ma anche i poeti sono stati colpiti dagli astri luminosi e così pure i pittori. Abbiamo, allora, invitato per tutti i bambini un’astrofisica, Benedetta Cappellini di Milano, perché parlasse ai bambini della stella cometa, aiutandoci a capire quale corpo celeste avrebbe indicato la strada ai Magi.

Benedetta ha proprio descritto ai bambini la cometa tra arte e scienza.

Benedetta ha iniziato la presentazione da un affresco di Giotto, che per primo dipinse la cometa nell’Adorazione dei Magi della Cappella degli Scrovegni a Padova, come una scia luminosa di dimensioni decisamente grandi e dal colore acceso. Secondo alcuni studiosi poteva essere la stella di Halley che Giotto avrebbe visto nel passaggio del 1301. Restandone impressionato, l’avrebbe immortalata nel suo dipinto.

 

Altri pittori, invece, l’hanno rappresentata la come una stella particolarmente luminosa con una coda verso la terra.

La stella cometa, poi ci ha spiegato Benedetta, non è una vera stella, ma un corpo celeste di ghiaccio e polvere; quando una cometa passa vicino al Sole, il calore scioglie il suo rivestimento di ghiaccio formando una nube di gas e polveri che costituisce la chioma luminosa. 

 

Ecco allora la foto di una vera stella cometa fotografata dalla sonda Rosetta nel 2014.

 

Le comete sono considerate particolarmente importanti per decifrare i misteri della nascita e dell’evoluzione del sistema solare. Si ritiene, infatti, che questi corpi celesti, formati da varie sostanze ghiacciate tra cui acqua, polveri e minerali, siano residui antichissimi della nebulosa da cui si sarebbe sviluppato tutto il sistema solare. Dopo l’incontro con l’astrofisica Benedetta, ancor di più guarderemo il cielo portando con noi ciò che abbiamo imparato.

maestra Barbara

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