GIORNO DELLA MEMORIA

GIORNATA DELLA MEMORIA

Al teatro san Nicolò “Le Bambine di Terezin”

C’era una volta,

ma c’era davvero…

C’era una volta una piccola città chiamata Terezin, a circa 100 Km da Praga. La grande fortezza di Terezin tra il 1942 e il 1945 diventa una  città-ghetto per gli ebrei, un campo modello, un ritrovo per artisti, “la città che Hitler regala agli ebrei”.

Lo spettacolo teatrale, a cui la nostra scuola media ha partecipato in occasione della giornata della memoria, racconta di questo campo, abitato da persone speciali che la sera, dopo aver lavorato 10 ore per i nazisti, fanno musica, teatro, leggono poesie, cantano.

Molti sono i bambini e fra questi Helga che amava disegnare e dipingere.

I suoi disegni, come quelli di altri bambini, sono arrivati fino a noi; rappresentano momenti di vita quotidiana lì a Terezin: le persone in fila per il rancio, le camerate gremite di letti a castello, una serie di braccia tese verso l’alto vestite a righe blu e bianche, una principessa di fronte a un drago sputa-fuoco … Ma ci sono anche disegni di prati con fiori dove spicca una farfalla gialla libera di volare oltre il filo spinato; giallo come il colore del sole, come la forza di vivere, come l’energia di resistere.

Ed Helga ce l’ha fatta; sì, perché lei ha visto la libertà e la sua vita è continuata felice fino ai giorni nostri.

La rappresentazione è un monologo, l’attrice si cala nei panni di una bambina e racconta. Si serve di una pedana di 1 metro quadrato circa dal quale sale e scende, rendendo bene la situazione storica e la narrazione fuori campo.

Interessanti anche le fotografie e i video storici, girati proprio a Terezin, che documentano la dura realtà di quel luogo.

Finito lo spettacolo siamo rimasti in silenzio, ognuno di noi ha provato una stretta al cuore, una forte tristezza. Ricordare questi fatti dà tristezza, fa male, ma è necessario ricordare per non ripetere gli errori. Non sono cose tanto distanti da noi e possono accadere ancora oggi,  in qualche angolo del nostro mondo, anche non molto lontano.

Abbiamo visto cos’è la paura vera: noi ci abbattiamo per  un brutto voto, per una litigata con l’amico, per un contrasto con i genitori e sembra che tutto sia fermo lì. Invece la paura vera è molto di più. Con questi ricordi gli orizzonti si allargano e possiamo capire l’importanza di ogni istante della vita, delle piccole cose di ogni giorno.

E poi la speranza: è possibile sperare come ha fatto Helga; se c’era la speranza per quei bambini, allora c’è anche per noi oggi. E’ così?

 

        La classe terza media

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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